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Titolo: Disincanto
Nazione: USA
Anno: 2018
Con le Voci di: R.Caputo, E.Stoppacciaro

INTRODUZIONE
Dopo averci fatto divertire con Futurama e I Simpson Matt Groening ci porta indietro nel tempo, regalandoci la sua versione del genere fantastico.

Vediamo insieme sinteticamente cosa ci riserva questo nuovo mondo.

STORIA
Disincanto è la nuova serie tv prodotta da Netflix e ambientata nell’immaginaria terra di Dreamland. La storia è quella della giovane principessa Bean che, il giorno delle sue nozze, decide di fuggire dal castello, ribellandosi, quindi, al volere del padre.

La ragazza affronterà tante stranissime avventure che la aiuteranno a diventare “artefice del proprio destino”.

Il finale riserverà un colpo di scene e un’amara sorpresa.

OPINIONI
Disincanto è una serie tv che ho apprezzato tantissimo e non comprendo la ragione delle critiche così aspre che le sono state mosse: si tratta di una parodia del genere fantasy, quindi se il problema è il fatto che, nel Medioevo, una donna e per di più una principessa rifiuti il matrimonio combinato dal padre non c’è assolutamente motivo, sebbene storicamente inesatto si tratta, in primo luogo di un cartone animato e secondariamente di un prodotto che non si prende sul serio.

La novità più interessante è l’introduzione di una trama orizzontale, ovvero che continua nel corso della storia, sfociando in un finale aperto che, personalmente, mi ha invogliato a vedere il resto della storia.

TECNICAMENTE
Non ho le competenze tecnico-artistiche necessarie per poter giudicare approfonditamente un prodotto animato, ma, da un punto di vista superficiale, posso dire che questa serie tv è ben realizzata.

Forse nei disegni è possibile cogliere richiami ad opere precedenti dell’autore.

CONCLUSIONI
Una serie che presenta, insomma, molti tratti interessanti ed innovativi e che bilancia abbastanza bene momenti comici con altri leggermente più seri e profondi, senza risultare eccessivamente drammatica o “pesante”.

Consigliata la visione sola ad un pubblico adulto, pur non essendo eccessivamente volgare.