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Tutti noi oggi siamo immaersi in una realtà fatta di mille gadget tecnologici che escono quasi ogni giorno e quasi tutti utilizziamo i social network per tenerci in contatto con persone che non vediamo me non sentiamo da anni e che, magari, vivono a grande distanza da noi o ancora li utilizziamo più ,semplicemente per stringere nuove amicizie e ampliare le nostre conoscenze.

Purtroppo, soprattutto in questi ultimi anni, abbiamo imparato che questo non è il metodo più sicuro per incontrare persone nuove, o almeno non sempre.

L’enorme facilità o possibilità di accesso ad Internet fa in modo che, dietro all’anonimato di un nickname, in una chat o in un forum possa nascondersi chiunque, da innocui ragazzi che si iscrivono al sito per condividere la propria passione con altri utenti a pazzi psicopatici in c4erca di “prede”, che attendono solo il primo incontro per fare del male all’ignaro utente in cerca di compagna o di un’innocua chiacchierata.

Proprio questo “lato oscuro” dei social network potrebbe essere stato alla base della creazione di Unfriended, horror “tecnologico” uscito da poco nella sale e incentrato nientemeno che sul popolarissimo e utilizzatissimo software di messaggeria istantanea Skype.

Unfriended, infatti, racconta la storia di sei ragazzi che decidono di creare un gruppo Skype per condividere pensieri e ricordi relativi ad un’amica comune morta da poco, suicida a causa dei troppi commenti negativi, relativi ad un video postato da un utente anonimo.

Le cose cominceranno a peggiorare con l’inserimento, nella conversazione, dell’account Skype appartenente proprio alla studentessa morta.

La persona o entità che ora utilizza quell’account vuole spingere un componente del gruppo a confessare di aver postato il video incriminato.

Non è nemmeno possibile, per nessuno di loro, spegnere il computer o uscire dalla chat, pena la morte!

Come è facile intuire questo film è espressamente diretto agli appassionati di tecnologia e agli utenti di Skype che potranno, in tal modo, trovare pane per i loro denti, a condizione di essere amanti degli horror.