Rate this post

Titolo: L’A.S.S.O. nella manica

Nazione: USA

Anno: 2016

Regia: A.Sendel

Con: M.Whitman, R.Ameli

INTRODUZIONE

Siamo ormai abituatissimi a sentire frasi ad effetto come “il bullismo è una cosa terribile” e “i ragazzi sanno essere crudeli”. Non ce ne rendiamo veramente conto, però, finchè non veniamo “traditi” da quelli che avevamo sempre considerato amici, come avviene in questo caso.

STORIA

L’A.S.S.O. nella manica è un film che, attraverso una trama apparentemente semplice, tenta di veicolare un forte messaggio.

Bianca è una ragazza timida e insicura, che passa molto tempo con due ragazze molto più belle di lei.

Una sera, ad una festa, la ragazza scopre di essere un A.S.S.O., ovvero l’Amica Sfigata Strategicamente Oscena, il terzo elemento che due ragazze decidono di includere nel gruppo, per risultare ancora più belle al confronto.

Grazie all’aiuto di un vicino riacquisirà la fiducia in sé stessa.

OPINIONI

Nonostante l’apparente leggerezza L’A.S.S.O nella manica si dimostra un film fortemente critico, in particolar modo nei confronti dei social media.

In un certo punto della pellicola, infatti, si accenna alla “viralità” dei video su Internet: se qualcuno filma qualcosa e la posta sui social questa può anche diventare “virale” ovvero diffusa su ogni piattaforma disponibile.

In questo caso, però, il discorso assume un valore profondamente critico perché questo contenuto genera una forma piuttosto forte di cyberbullismo.

TECNICAMENTE

Il discorso sui social affrontato in questo film risulta ancora più efficace per via delle trovate visive presenti al suo interno: la presentazione dei personaggi, ad esempio, è affidata a piccole scritte, simili ai tag presenti su Facebook.

La fotografia e la regia sono briose e dinamiche, come in quasi tutte le commedie, specialmente quelle indirizzate a giovani e giovanissimi.

CONCLUSIONI

Divertente, cinico e cattivo, una pellicola che dimostra che non sempre è possibile “insultare” qualcuno nascondendosi dietro l’anonimato di un profilo social.

Nessuno è al sicuro, nel senso che quasi tutto ciò che si fa ai danni di una persona, prima o poi torna indietro.