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Titolo: Il Piccolo Principe

Nazione: Francia

Anno: 2015

Regia: M.Osborne

Con le Voci di: L.D’Agata, P.Cortellesi

INTRODUZIONE

Uno dei più grandi e noti classici della letteratura francese moderna si presenta in una veste completamente nuova.

Non si tratta, però, soltanto di una semplice trasposizione del romanzo di   Antoine de Saint-Exupéry, ma di qualcosa di enormemente più complesso ed articolato, vediamo perché.

STORIA

Il Piccolo Principe è un film tratto da un romanzo molto noto che, sicuramente, nel corso degli anni, ha ricevuto molteplici trasposizioni.

Questa volta ci troviamo in una città cupa e grigia, nella quale perfino i bambini sembrano, ormai, una sorta di “adulti in miniatura”.

In tale contesto assistiamo all’evoluzione di un complicato rapporto tra una ragazzina e sua madre, ossessionata da un “progetto di vita” stabilito nei minimi particolari.

Grazie all’amicizia con il vicino aviatore entrambe riscopriranno il piacere e la voglia di sognare e crescere insieme.

OPINIONI

Non conosco la storia del Piccolo Principe, pur avendo il libro a casa devo ammettere di non averlo mai letto.

Ciononostante tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito citare questa o quell’altra frase del romanzo, il film, in questo senso, aiuta tantissimo, riportando, quasi con le stesse parole, le citazioni più famose.

La figura dell’aviatore poi ha un compito molto importante all’interno del film, in quanto aiuta la ragazzina a comprendere la sua “vera natura”, cioè quella di una semplice bambina e che, a mio parere, è una rappresentazione abbastanza diretta dell’autore stesso, in quanto anche lui era un aviatore, scomparso misteriosamente durante un’esplorazione.

TECNICAMENTE

Il Piccolo Principe è un film con un comparto tecnico molto ben gestito: la “regia” e di ottimo livello e ormai, anche per quanto riguarda i prodotti animati, ha poco da invidiare a quella vera e propria dei prodotti in live-action.

Lo stile è molto particolare perché quando viene raccontata la “fiaba” del Piccolo Principe, abbiamo disegni in 2d, stile cartone animato, mentre per tutto il resto della pellicola lo stile è il cosiddetto “stop motion”, inoltre i colori diventano molto più cupi quando si passa al mondo degli adulti, per poi tornare luminosi nelle parti in cui la protagonista si concede di fantasticare o di giocare.

CONCLUSIONI

Una pellicola intensa, divertente in alcuni punti e commovente in altri, con un forte messaggio di fondo: anche da adulti non bisogna mai perdere la capacità di sognare.