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Titolo: Zoolander

Nazione: USA

Anno: 2001

Regia: B.Stiller

Con: B.Stiller, C,Taylor

 

INTRODUZIONE

Il mondo della moda, con tutte le sue contraddizione e la sua “eleganza”, fatta di apparenza, superficialità e lustrini, non è stato ancora così ampiamente trattato dal cinema.

Forse questa pellicola rappresenta uno dei primi passi in tal senso.

STORIA

Zoolander è un film che si propone, in un certo senso, come critica e parodia del mondo della moda e della figura stessa del modello, superficiale e quasi sempre egocentrico, impegnato a godersi la “bella vita”, fatta di lusso sfrenato, viaggi e feste esclusive.

La storia è quella di Derek Zoolander, giovane modello che, dopo aver perso il premio “Modello dell’Anno” decide di ritirarsi, tentando la vita “normale.

Presto, però, il ragazzo verrà contattato da un importante stilista che cercherà di “riprogrammarlo” per costringerlo ad uccidere il Primo Ministro della Malesia.

OPINIONI

Zoolander è un film molto interessante che nasconde, sotto una patina di superficialità alcuni messaggi molto importanti: viene superficialmente accennata la critica allo sfruttamento dei minori e delle classi meno agiate, impiegate spesso, soprattutto in giovane età, come manodopera “a costo zero” nell’industria della moda e dell’abbigliamento in generale.

La critica più importante, però, è quella alla figura del modello stesso e del suo stile di vita, come accennato in precedenza.

TECNICAMENTE

Da un film sul mondo della moda non ci si può aspettare altro se non una fotografia molto “patinata”, che evidenzia lo sfarzo dell’ambiente.

Di fatto è quello che offre questa pellicola, anche se forse molto meno di quanto ci si potrebbe aspettare.

Celebrità del calibro di Paris Hilton o Lenny Kraviz appaiono in piccoli ruoli e non ci si poteva aspettare nulla di diverso, dato che, solitamente, i modelli frequentano ambienti piuttosto esclusivi, nei quali i vip si trovano “nel loro elemento”.

CONCLUSIONI

Divertente, folle , cinico ma anche profondamente critico nei confronti di una società che predilige l’apparenza alla “sostanza”.